Via Postumia e memorie romane
La Via Postumia è un'antica strada romana che attraversava l'Italia settentrionale collegando Aquileia, in Friuli, con Genova
About
Name | Description |
---|---|
Start Point | (Aquileia) - Voghera |
End Point | Tortona - Libarna - (Genova) |
Time travel | 1 giorno |
Degree of difficulty | in bicicletta, in bici elettrica, in moto |
Dopo aver toccato Vicenza, Verona, Cremona e Piacenza, la Postumia seguiva fino a Tortona il percorso della moderna strada statale 10 Padana Inferiore (è ancora riconoscibile il tratto tra Sàrmato e Castel San Giovanni). Prese il nome dal console Postumio Albino che la fece costruire nel 148 a.C. ed è stata un riferimento anche nel Medioevo, forse con tracciati leggermente diversi.
A Voghera rimane il basamento dell'antico ponte sullo Staffora, dopo il quale si attraversava il centro nell'attuale via Emilia. Il nome della città deriva da Vicus Iriae, riferito al fiume Iria e al popolo celto-ligure degli Iriati o Iluati; non è chiaro se Iria fosse lo Staffora o uno degli altri torrenti della zona, come il Curone o lo Scrivia, che secondo altri si chiamava Olubria (nome che però si ritrova a Castel San Giovanni in val Tidone). Quindi per Pontecurone, dove si trovano i resti di un ponte antico, la strada raggiungeva Tortona (Dertona, poi Terdona):
- "Da Tortona a Voghera intercorrono 11 miglia piene ... Il discrimine più notevole era rappresentato dal torrente Curone, topograficamente rilevante al punto di distinguere le centuriazioni di diverso segno, della colonia di Tortona e della comunità di Voghera. Al passaggio del torrente, a 6 miglia da Tortona e a 5 da Voghera, sorgeva un insediamento, il cui nome si conserva in Pontecurone (Pons ad Curonem), che ebbe pieno sviluppo in età medioevale" (Tozzi 1999).
Non è esistito comunque un percorso unico, ma un'area di strada con alternative più o meno frequentate nei diversi periodi. Invece che a Pontecurone si poteva transitare poco più a nord, all'altezza delle località Bagnolo e San Damiano, oppure poco più a sud, in una variante forse più antica maggiormente addossata alle colline: da Casteggio (Clastidium) essa toccava Retòrbido (Litubium) e Rivanazzano Terme (Vicus Lardarius, nome riferito alla macellazione dei maiali). Il tratto successivo è oggi percorribile seguendo stradine inghiaiate e asfaltate, in un piacevole ambiente campestre nelle vicinanze di Volpedo. Lo si può raggiungere da Voghera percorrendo strada per Casalnoceto, dove in località Boarezza sono in corso gli scavi di una domus, residenza signorile romana. Ai margini di Rivanazzano si prende strada Vallarana e quindi la strada che lambisce le cascine Cinchiona, Scorticavacca e Bòssola per arrivare all'antico insediamento rurale di Rosano, oltre il quale si guadava il torrente Curone. Incrociamo qui il Cammino di Sant'Agostino che ci collega con Volpedo; anche il tratto lungo il Curone presso le cascine volpedesi Baravalla e Cavanera doveva essere un itinerario fin dall'Antichità, a giudicare dai resti archeologici emersi dai campi negli scorsi decenni, purtroppo non conservati.
Attualmente il guado di Rosano è affrontabile tuttalpiù a piedi, ma appena più a nord - dopo aver notato l'angolo retto della strada che conserva la direzione delle centurie vogheresi - si trova quello carrabile fra le cascine Salvaterra e Vidali, già Vigallo, nelle cui vicinanze sono state trovate nel 2012 tracce di frequentazione dal V secolo a.C. e un fondo stradale selciato. Si svolta a sud attraverso la cascina, quindi per la piccola SP 98 si può raggiungere strada del Torrazzino.
La Via prosegue coi nomi di strada Todeschina e strada Scrosia, toccando diverse cascine alla periferia nord di Castellar Guidobono e Viguzzolo; sulla sinistra si vedono i Colli Tortonesi mentre sulla destra si estendono i grandi spazi della pianura Padana. Secondo Vidari un percorso detto via Manilia proseguiva di qui verso Cerreto Grue (Cerretum). A ovest di Viguzzolo la nostra direttrice coincide per un breve tratto con la strada provinciale, su cui supera il torrente Grue, quindi entra in Tortona negli attuali corso Pilotti e via Arzani e la attraversa con la via Emilia. Un tratto lastricato è stato rinvenuto all'incrocio fra le attuali via Emilia e via Lorini/Visconti, mentre poco più avanti, all'altezza della chiesa di San Matteo, si apriva il foro.
La Via prosegue coi nomi di strada Todeschina e strada Scrosia, toccando diverse cascine alla periferia nord di Castellar Guidobono e Viguzzolo; sulla sinistra si vedono i Colli Tortonesi mentre sulla destra si estendono i grandi spazi della pianura Padana. Secondo Vidari un percorso detto via Manilia proseguiva di qui verso Cerreto Grue (Cerretum). A ovest di Viguzzolo la nostra direttrice coincide per un breve tratto con la strada provinciale, su cui supera il torrente Grue, quindi entra in Tortona negli attuali corso Pilotti e via Arzani e la attraversa con la via Emilia. Un tratto lastricato è stato rinvenuto all'incrocio fra le attuali via Emilia e via Lorini/Visconti, mentre poco più avanti, all'altezza della chiesa di San Matteo, si apriva il foro.
Tortona era una colonia romana fondamentale per il controllo dell'Italia settentrionale, grazie alla sua posizione strategica sulle propaggini del colle Savo - l'attuale Castello - tanto che la suddivisione agraria di tutto il territorio circostante si basa sulla direzione del cardine dove è ancora visibile il muro romano di via alle Fonti. Le sue parallele si rintracciano anche in tratti di strada a distanze regolari tuttora esistenti alla periferia di Volpedo.
Da Tortona la Via Postumia piegava a sud uscendo dalla città presso l'attuale quartiere di San Bernardino, dove è ricordata dal nome di una via che ne segue la direzione. Qui proseguiva lungo l'attuale strada per Genova attraverso Villalvernia e Cassano Spinola, dove passava lo Scrivia; occorreva però superare i numerosi torrentelli che scendono dall'Appennino.
Un percorso alternativo forse tardo-antico seguiva invece le attuali strade Scauria e Maghisello per passare subito lo Scrivia sboccando a Rivalta. Non a caso nel Medioevo è stata costruita qui l'importante abbazia in corrispondenza della biforcazione fra la Postumia, la Via Emilia Scauri diretta ad Acqui Terme e altri tre itinerari che si staccavano in località Cinque Vie, ai margini dell'attuale interporto. La Postumia continua lungo il terrazzo alluvionale dello Scrivia, oggi una piccola strada asfaltata rettilinea che tocca luoghi dal nome significativo: la cascina Quintasca, posta al quinto miglio romano (7,4 km) di distanza dalla città, dove è stata trovata una necropoli; le Bèttole di Tortona (o di Castellar Ponzano), le Bèttole di Pozzolo e le Bèttole di Novi, dove si trovavano locande di sosta.
I due percorsi si ricongiungono in località San Bartolomeo presso l'attuale ponte di Cassano, dal cui parapetto si scorgono chiaramente verso valle le fondamenta di quello antico. Una volta attraversata Serravalle, si possono visitare le rovine dell'importantissima colonia commerciale di Libarna: grazie agli scavi archeologici condotti nel Novecento, vi si riconoscono ancora i basamenti di vie, spazi pubblici e teatri.
Anche per valicare l'Appennino esistevano diverse varianti: in particolare la sella della Vittoria (dove il toponimo Pian delle Barche, peraltro comune, secondo qualcuno evocherebbe un trasferimento di imbarcazioni nel bacino padano operato dai Bizantini nel 6' secolo); oppure il crinale di Fraconalto e le vicinanze del passo della Bocchetta (località Piani di Reste, dove sorgeva una fortificazione) da cui per Pietra Lavezzara, Langasco e Pontedécimo - altro nome riferito alle distanze dalla meta - si raggiungeva Genova. L'importanza strategica di quest'area è testimoniata anche dalla Tavola di Polcévera, che sancisce i confini agrari fra le tribù degli abitanti della zona e cita la Postumia come punto di riferimento locale.
Negli ultimi anni la Via Postumia viene riproposta come itinerario escursionistico a tappe che, nel nostro territorio, tocca i paesi di Casalnoceto, Volpedo, Monleale e Berzano di Tortona (indicato dal simbolo giallo dei raggi del sole): è possibile scaricare o visualizzare la traccia GPS. Da Volpedo si sale a Monleale alto attraverso il sentiero diretto che interseca la strada, quindi si segue l'itinerario pellizziano 152 che tocca i luoghi dove il pittore si appostava per la sua difficile impresa di dipingere il Sole e la sua luce: si giunge così a Inselmina, Berzano (pernottamento presso la Casa famiglia), quindi San Ruffino, Sarezzano - Vho (segnavia 117 e sentieri del Gambera) e per strada Levante di Castello si arriva sopra il centro di Tortona. Questo percorso è utilizzato anche per la tappa 1 della VinoVia alessandrina. L'antica importanza di questa zona è testimoniata anche dal Codex Purpureus Sarzanensis, un manoscritto di parti del Vangelo risalente al V secolo ritrovato a Sarezzano.
La direttrice Piacenza-Tortona, oggi corrispondente all'autostrada A21, è sempre stata fondamentale. Anche nel 1511 la seguì lo storico Francesco Guicciardini, in viaggio da Firenze a Madrid:
- "Da Piacenza partimo a dì 6, e passata la Trebia, fiume discosto dalla città uno miglio vel circa, dove Annibale fece fatto d'arme co' romani, e passato da San Giovanni, castello discosto miglia dodici, e poi da Stradella, castelletto lontano miglia otto, andamo la sera a alloggiare a Chiesteggio, di quivi miglia nove: è castello assai bello e grande posto in monte e col borgo si distende nel piano.
A dì 7 partiti da Chiesteggio e passati da Voghiera discosto miglia sei, castello mediocre, e di poi a Ponte Corone, di quivi miglia quattro, alloggiamo la sera a Tortona, che è discosto miglia cinque. Truovansi pel paese le castella spesse, che sono ricettaculo di contadini e lavoratori le terre, che si riducono quivi la sera; ed el giorno vanno a lavorare e per la campagna si truova pochissime case, perché come è detto si riducono quasi tutti nelle castella. Tortona è città posta in sulla estremità della montagna di Genova e volta a mezzo dì: parte ne è in sul poggio e parte si distende nel piano."
Bibliografia
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Giovanna Cera, La via Postumia da Genova a Cremona, Atlante tematico di topografia antica, 7' suppl., l'Erma di Bretschneider, Roma 2000
Ennio Cirnigliaro, La Via Postumia; Libarna, conferenze online, Legambiente Val Lemme, 18 febbraio e 11 marzo 2021
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Francesco Guicciardini, Diario del viaggio in Spagna, Studio Tesi, Pordenone 1993
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Fiammetta Merlo, Viaggio nell'antica Dertona, Epokè, Novi Ligure 2020
Giovanni Portinari, La via Postumia da Piacenza al mare, Vicolo del Pavone, Tortona-Piacenza 2020
Marialuisa Ricotti, Pontecurone segreto, v. 3, ass. il Paese di don Orione, Pontecurone 2019
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Marialuisa Ricotti, Pontecurone: una stazione sulla Postumia, Oltre 187 (gen-feb 2021), p. 45-47
Aldo A. Settia, Strade e pellegrini nell'Oltrepò pavese: una via "romea" dimenticata, Annali di storia pavese 16-17 (1988), p. 79-89
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Pierluigi Tozzi, La via Postumia, Guardamagna-Cardano, Varzi-Pavia 1999
Giovanni Vidari, Frammenti storici dell'agro ticinese, Pavia 1886, p. 60
Emanuela Zanda - Giuse Scalva, Alcune osservazioni sulle tracce di suddivisione agraria tra Scrivia e Curone, in Archeologia nella valle del Curone, a cura di Gabriella Pantò, edizioni dell'Orso, 1993, p. 83-89
Emanuela Zanda - Giuse Scalva, Alcune osservazioni sulle tracce di suddivisione agraria tra Scrivia e Curone, in Archeologia nella valle del Curone, a cura di Gabriella Pantò, edizioni dell'Orso, 1993, p. 83-89