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Antiche vie del Curone

About

Name Description
Start Point Volpedo, studio Pellizza
End Point Pontecurone - Casalnoceto - Volpedo
Degree of difficulty a piedi, in bicicletta gravel o mountain bike
Nell'Antichità gli itinerari verso la pianura seguivano spesso l'andamento del torrente Curone, non banale da guadare in tempo di piena e considerato dai Romani tanto importante da farne il confine tra la centuriazione agraria di Dertona e quella di Placentia e Forum Iulii Iriensium (Voghera, sorta nei pressi di una più antica Iria). Il territorio di Volpedo doveva trovarsi su un itinerario importante fra Tortona e Piacenza, considerando che vi si trovava una pietra miliare (nel 971 d.C. ne restava memoria in un "locum ubi miliario dicitur") e che nell'alto Medioevo vi fu eretta la Pieve. Un percorso usciva dalla porta tortonese di Santa Lucia e toccava Bibiano presso l'attuale Viguzzolo, Castellaro, Rosano e Retorbido (Litubium). I Comuni di Volpedo e Pontecurone collaborano per la valorizzazione di percorsi storici, sia ciclistici che escursionistici.

Le vecchie case di Volpedo verso valle sono dette di Porta Sottana o Porta Stanga, testimoniando quello che era il punto di ingresso nell'abitato. Qui viveva anche il pittore Pellizza che vi fece costruire il suo studio oggi visitabile. Proseguendo lungo la via Rosano (facendo attenzione al moderato traffico), oltrepassata la  Agrivolpedo si raggiunge una grossa casa dove la strada asfaltata curva bruscamente a destra: siamo in località Cavanera; questa zona era anche detta Sala, diffuso toponimo rurale longobardo. Sulla sinistra, dove oggi si trovano dei frutteti, è conosciuta una sorgente calda che doveva essere importante per i popoli antichi: in questa zona (casa Formento, casa Tamburelli) sono infatti emersi dall'aratura dei campi mattoni e altri resti archeologici, purtroppo non conservati. Dalla sorgente si sviluppa un fosso (ar Cav) che corre parallelo al Curone.

All'incrocio di Cavanera proseguiamo diritto imboccando la sterrata strada Fontana. Superata la disabitata cascina San Giulio, dopo una curva a sinistra si arriva alla cascina Fontana. Dietro il cortile di questa, oltre un cancello, si distacca sulla destra una strada campestre che prosegue fino all'altezza della cascina Baravalla, ben visibile sulla destra. In questa zona, dove vi era un'altra fonte, furono trovate tombe a cappuccina, ossa e parte di una lapide. In passato, prima che le alluvioni del Curone elevassero il livello dei campi, la strada correva qui sopraelevata a testimonianza della sua importanza.

[Per completare un più breve percorso ad anello (5,5 km) si può costeggiare la cascina Baravalla ritornando sulla provinciale per Rosano, percorrerne 200 m verso sinistra e, in corrispondenza di una croce delle rogazioni posta sul confine con il comune di Casalnoceto, prendere la strada campestre a destra. Poco più avanti questa raggiunge il percorso del Cammino di Sant'Agostino il cui segnavia è una punta di freccia gialla. Lo si imbocca a destra in direzione di Volpedo arrivando all'altezza della cascina Ciucciata, dove si può proseguire diritto (via delle Fragole) convergendo infine sulla strada provinciale proveniente da Casalnoceto. In condizioni asciutte e a piedi, in alternativa, si può rendere l'anello più interessante costeggiando la Ciucciata, superando un piccolo fosso all'altezza di una casa privata e raggiungendo la provinciale per attraversarla: dal lato opposto c'è infatti la strada per la cascina Braila, insediamento la cui antichità è echeggiata dal suo nome longobardo. L'andamento parallelo di tre strade a distanze regolari (questo tratto della strada della Braila, la provinciale per Casalnoceto e quella per Pontecurone) fa pensare a una traccia della centuriazione romana. Girando a destra, una strada campestre raggiunge la strada per la Fogliata e il viale del cimitero.] 

La strada che dalla Baravalla proseguiva verso la pianura è ora meno visibile, ma a piedi o in mountain bike si può continuare girando attorno a un frutteto e poi sull'argine del Curone, raggiungendo così i luoghi dove nella seconda metà del Novecento visse in una capanna un eremita noto come l'Uomo del Bosco: notizie della sua storia sono ricostruite nell'omonimo volumetto di Federico Lazzati e Giancarlo Caldone (2021). Qui si trovava anche un bacino artificiale chiamato il Vascone, già fotografato da Pellizza che inoltre ambientò la sua importante opera Il ponte sul vicino greto del Curone: si tratta del Ponte della Diletta tuttora parte della strada provinciale tra Casalnoceto e Castellar Guidobono. Attraversando la provinciale si trova appena più a destra l'imbocco della strada Pelosa, così chiamata per la presenza di erba, lungo rettilineo sterrato e leggermente sopraelevato che conduce alla frazione di Rosano, anch'essa di origine romana, e a due antichissimi guadi sul Curone collegati alla Via Postumia e a Tortona: presso la sponda sinistra sono stati infatti trovati resti di oggetti, un tratto di strada lastricata e una tomba posta perpendicolarmente alla strada attuale (località cascina Torre e Vigiotta). In questo punto si trovava anche il paese scomparso di Vigallo.

[Da questo antico crocevia è possibile collegarsi a Viguzzolo e Tortona attraverso strada Crevenzolo e la pista ciclabile Viguzzolo-Tortona in corso di realizzazione. Dalla strada Valle si può altresì intraprendere un secondo anello per Castelnuovo attraverso il sottopassaggio della Capitània, le cascine Bersana e Torrione e un bel tratto del sentiero E1 lungo lo Scrivia. Da Castelnuovo si può portarsi alla chiesa campestre di San Damiano, altro luogo di rinvenimenti archeologici, e tornare a Pontecurone per la zona industriale e la strada del Cerro oppure l'antica strada Cavallerezza.]

Percorso un breve tratto della provinciale verso Pontecurone, si imbocca sulla sinistra la strada sterrata della Gerosa, che sbocca di fronte al centro sportivo. Tornati per un breve tratto verso destra, a fianco dello stadio si prende un sentiero che raggiunge la riva del Curone, passa sotto la provinciale e con un vecchio tracciato raggiunge il municipio e il centro di Pontecurone. Percorsa la via Emilia e imboccato il viale alberato, appena varcato il Curone si svolta a destra e in fondo si prende a sinistra il breve sterrato che porta a incrociare nuovamente la provinciale. Si imbocca la sterrata di fronte, osservando la cappella nel punto in cui san Luigi Orione era solito portare il pranzo ai genitori intenti al lavoro nei campi, e si continua fino alla cascina Merlinzona, che si aggira sulla sinistra. Svoltati a destra, si incontra poi la provinciale per Rivanazzano che si percorre per pochi metri per immettersi nuovamente a destra sullo sterrato delle cascine San Marco e Salvadora, quest'ultima in corrispondenza del ponticello sul rio Limbione. Poco oltre si svolta a sinistra e, nelle vicinanze di serre e pannelli fotovoltaici, si sbocca sull'asfaltata strada Valle proveniente da Voghera: sulla destra si trova la cascina San Carlo (dal nome della cappelletta anch'essa frequentata da don Orione) che occorre aggirare per poi costeggiare la cascina Bòssola. Si prende a sinistra e quindi (lasciando di fronte la sterrata che collega con Rivanazzano e la Greenway) a destra per arrivare nel centro di Casalnoceto. Qui presso il centro Paolo VI si seguono le indicazioni per l'agriturismo Cascina Cabella, e poco oltre, tenendosi a sinistra, si sale al poggetto dove sorge l'oratorio della Madonna della Fogliata, prediletto da don Orione. La strada campestre sulla sinistra riporta a Volpedo.


Bibliografia

Ettore Cau, Contributo allo studio dei comuni rurali, con particolare riguardo al comune Castri in val Curone, tesi di laurea, Università di Pavia. Istituto di paleografia e diplomatica, 1967
Giorgio Del Puente, testimonianze orali raccolte dal nonno Giovanni Lugano
Domenico Peverone, Il borgo insigne: appunti per una storia su Viguzzolo e dintorni, Comune di Viguzzolo, 2010
Carlo Varni, Da Castro degli Squarzoni a Castellar Guidobono: le vicende di un paese con venti secoli di storia, Castellar Guidobono 2018
Marica Venturino Gambari et al., Pontecurone, località cascina Torre, Quaderni della Soprintentendenza archeologica del Piemonte 29: 2014, p. 110-115
Marica Venturino Gambari - Margherita Roncaglio - Melania Cazzulo - Francesco Scarrone, Il popolamento del territorio di Pontecurone dalla Preistoria al Medioevo, in Casteggio e l'antico: 25 anni di studi e ricerche archeologiche in provincia di Pavia, a cura di Stefano Maggi - Maria Elena Gorrini, all'Insegna del Giglio, Sesto Fiorentino 2014, p. 105-114



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